Domani sono passate tre settimane dal crollo del Ponte Morandi ed ancora non abbiamo certezze sulle cause del crollo. E, allo stato, non vi sono nemmeno indagati ( visto che mancano gli avvisi di garanzia). Che questa sia una anomalia, è un fatto, e ne ho già abbondantemente scritto. Ma è ancora più clamoroso che un professore universitario di strutture di Padova, considerato, anzi, il massimo esperto di ponti nazionale, tanto da essere soprannominato “Mr. Ponti” faccia una ipotesi tanto grave quanto seria e che questa ipotesi venga derubricata come “delirante” dal magistrato.
In breve: il professore, in questo video, afferma che la struttura del Ponte Morandi era tanto robusta da non poter crollare da sola e che, per quanto lo riguarda, l’ipotesi attentato va presa in seria considerazione.
E’ una affermazione grave, che si tira dietro, ovviamente mille altre ipotesi e speculazioni ( vuole coprire le responsabilità di Autostrade, si tratta di un complotto di questo, di quello, di sopra e di sotto). Qualche ipotesi sugli eventuali mandanti l’ha fatta anche il professore, su quali basi non è dato sapere.
Quando ne ho scritto su un social, un amico mi ha fatto presente che, in questi casi andrebbe usato il cosiddetto rasoio di Occam, ovvero prediligere l’ipotesi più semplice, perché probabilmente più vicina alla verità. Il principio, se corretto quando parliamo della natura ( e non sempre, storicamente, si veda gli sviluppi della fisica dell’ultimo secolo) ha seri problemi di applicazione quando parliamo di…umani. Per motivi ovvi, dal momento che spesso le nostre motivazioni non sono lineari, logiche, coordinate.
Proviamoci, tuttavia, anche in questo caso e vediamo prima di tutto se USANDO TALE PRINCIPIO possiamo affermare che il professore deliri.
Ricapitoliamo: da una parte abbiamo uno dei massimi esperti italiani di ponti che afferma che, con quel che sa sul ponte Morandi che CONOSCE BENE PER AVERLO STUDIATO ( lo dice lui) l’ipotesi attentato è la più probabile.
E’ uno stimato professore, ha decine di incarichi in tutto il mondo ed è in procinto di ricevere un incarico presumibilmente plurimilionario da parte di Società autostrade. Di cui peraltro è già stato consulente.
Nell’immediatezza della tragedia, ha scritto una lettera aperta insieme al professor Borri, di Firenze ( che è stato pure il professore di Meccanica razionale del sottoscritto) in cui invita alla calma e fa presente che si può ricostruire un ponte sicuro in sei mesi etc etc.
Che fa? butta tutto al macero per uscirsene fuori con una ipotesi “delirante?”
In realtà, come è ovvio. non appare affatto delirante. Semplicemente non esclude, sulla base della sua non indifferente esperienza, alcuna ipotesi.
Qui, dopo l’esplosione del caso, ha chiarito.
Riporto qualche riga:
“Le modalità di crollo di quel ponte mi sono sembrate strane –ha spiegato Siviero. Visto che lo conosco bene, è impossibile che sia crollato da solo. E’ crollato con carico zero, con trenta macchine sopra. Ho individuato come una delle cause del crollo il puntone inferiore, che potrebbe avere ceduto. Sto facendo ancora varie ipotesi. Non è che porto l’ipotesi del crollo per un’esplosione come sicura, io dico solo che è compatibile.
Se crolla da solo vorrebbe dire che c’è un’incapacità di capire i deterioramenti. Ma un conto è il deterioramento e un conto è che un ponte crolli da solo, senza dare prima delle avvisaglie. …”
il resto potete leggervelo al link.
Dall’altro lato abbiamo un magistrato decisamente in ritardo sul fronte delle indagini, che si è occupato prevalentemente di reati tributari nella sua carriera, che, senza alcun confutazione, approfondimento e/o verifica, giudica l’ipotesi “delirante”.
Il rasoio di Occam dice che dovremmo prestare più fede, senza altri dati al professore che al magistrato.
Ma possiamo anche chiederci se, dopotutto il professore stia cercando, razionalmente di insabbiare le indagini. Si dice che, appunto, sarebbe nell’interesse di un suo potenziale cliente.
Il punto è che PROPRIO IN QUESTO CASO, il professore avrebbe dovuto tacere, essendo quel che ha detto decisamente controproducente dal punto di vista degli interessi personali. Difficile infatti che autostrade continui a fare affidamento, per le sue consulenze, su chi ha una immagine tanto compromessa.
Quindi: il professore, causa rasoio di Occam va ritenuto sincero nella sua dichiarazione e non prezzolato. Il giudice, in mancanza di dati diretti che escludano per certo quanto affermato dal professore va ritenuto meno attendibile di lui sulla materia.
Quindi, di nuovo , abbiamo un magistrato che appare non perseguire tutte le piste e tutte le linee di indagine, e lo fa senza addurre motivazioni forti.
Senza contare che, anche dopo quanto emerso dai documenti fatti filtrare dalla guardia di finanza ai media ( sarà un caso?) ancora non sono stati inviati avvisi di garanzia. Quindi, in realtà, gli interrogatori e gli incidenti probatori non sono ancora cominciati.
Vorrei ricordare che la legge italiana pone severissimi limiti a quanto si può indagare senza avvisi. Ergo vi sono grossi limiti alle indagini e questi limiti continuano ad essere riferibili al titolare dell’indagine stessa.
Un caso ovviamente, ma un caso che, insieme a questa ultima storia ci porta ad usare il rasoio di Occam: se somiglia ad un insabbiamento, se l’insabbiamento è la spiegazione più semplice, forse dovremmo pensare che sia anche quella più corretta.
Come sempre e come è duopo per ogni Cassandra che si rispetti, ci auguriamo, con tutto il cuore, di sbagliarci
C’è un piccolo dettaglio, aspetti tecnici a parte: chi compie un attentato in genere lo rivendica, e se non lo fa è per attribuirne la colpa ad altri; ma comunque vuole che l’attentato sia riconosciuto come tale. In questo caso, a parte i soliti complottisti, quasi nessuno si fila una tale ipotesi, quindi che senso avrebbe?
Beh, come si suggerisce nel post, un’impresa aspirante concorrente di autostrade per l’italia, avrebbe eventualmente interesse a provocare un crollo del ponte, senza rivendicazione, allo scopo di prendere il posto dell’attuale società di gestione.
Almeno così credo di avere interpretato il pensiero di Pietro.
Intanto cominciano a venir fuori i primi nomi:
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2018/09/04/ponte-morandiin-13-conoscevano-la-pericolosita-della-struttura_3a29c530-7efc-4bd2-b17e-a1fb4e3cd2ef.html
in questi casi andrebbe usato il cosiddetto rasoio di Occam, ovvero prediligere l’ipotesi più semplice, perché probabilmente più vicina alla verità
L’ipotesi più semplice di tutte è che il Prof ha perso la testa.
R