Coronavirus. Niente panico? Magari!

L a situazione al 30 01 2020 tratta da https://3g.dxy.cn/newh5/view/pneumonia?fbclid=IwAR09D5aa2UiF4AADVoEknhnjquJqWf_AN75uP_SFpu2f4bDYOaj4R2fs_5Q
L a situazione al 30 01 2020 Dall’alto: casi accertati e sospetti al giorno e cumulativi, morti totali( grigio) e ricoverati tratta da https://3g.dxy.cn/newh5/view/pneumonia?fbclid=IwAR09D5aa2UiF4AADVoEknhnjquJqWf_AN75uP_SFpu2f4bDYOaj4R2fs_5Q

Siamo su Crisis, giusto? Qui non si pettina le bambole e si affrontano le cose per quel che sono, giusto? Bene.

Il corona virus è probabilmente una nuova e pericolosa pandemia, la peggiore dai tempi della Spagnola che fece da 50 a 100 milioni di morti, secondo le più recenti stime, in tutto il mondo, giusto 100 anni fa.

Giusto?

Forse. Quel che sappiamo ci porta a pensarlo.

Vale la pena di inquadrare la situazione.
E’ molto infettivo.

-Ha tassi di mortalità centinaia di volte quelli di una influenza normale, forse simili a quelli della spagnola.
Questi, vorrei chiarire, sono ragionevoli fatti, non spericolate elucubrazioni.

Dieci giorni fa abbiamo raggiunto i 100 casi accertati in Cina.

https://www.google.it/…/coronavirus-deaths-climb-over-100-…/

Siccome sappiamo che ci sono da tre a dieci giorni di incubazione, Questo articolo pubblicato il 28 Gennaio indica in solo il 5% la percentuale delle persone infettate che sono state riconosciute come tali.

Appare ragionevole quindi che le persone infettate il 19 di Gennaio fossero già un paio di decine di migliaia.

Oggi abbiamo 100 persone infettate e riconosciute tali nel mondo. Quindi in realtà ce ne sono migliaia. Probabilmente decine di migliaia.

La crescita e’circa esponenziale, con un raddoppio ogni due giorni. Il discorso vale anche per i morti, che sono ospedalizzati per tempi che vanno da alcuni giorni a due settimane, prima del decesso.

Allo stato quindi, non sappiamo le percentuali finali di mortalità ma sappiamo che sono elevate e non i valori “rassicuranti” riportati( naturalmente!) dai media.

Valori comunque circa 100 volte più alti di una influenza.
L’epidemia NON è quindi stata confinata. Si è allargata, con migliaia di casi, a tutta la Cina e con oltre un centinaio al resto del mondo.
Tra dieci giorni  quindi, ci saranno alcune migliaia di casi accertati nel mondo e probabilmente decine di migliaia di infettati. Tenete conto che tutti i casi accertati hanno preso aerei e taxi ed il corona virus e’ molto contagioso anche in fase asintomatica. In pratica e’praticamente certo che non verrà contenuto e continuerà ad espandersi un tutto il mondo, per le prossime settimane ( la maggior parte del mondo NON  si sta comportando come la città di Wuhan, dove nessuno mette il naso fuori casa).

Probabilmente ci sono già decine di persone contagiate, qui in italia e probabilmente molte NON sono cinesi.

Se la crescita resta esponenziale per altri dieci giorni, cosa non irragionevole, probabilmente avremo mezzo milione di casi accertati nel mondo in totale e qualche milione di contagiati. Il sistema sanitario mondiale comincerà ad andare in crisi.

Tra venti giorni decine di milioni di accertati e centinaia di milioni di infettati. Il sistema sanitario mondiale sarà oltre la crisi, al collasso totale e centinaia di milioni di persone saranno in preda al panico. L’intera economia mondiale si fermerà, completamente.

Entro un mese l’avranno presa praticamente tutti quelli che la possono prendere. Entreremo in una nuova recessione. Non è che è facile tornare a consumare come se niente fosse, dopo una scoppola del genere, a parte un bilancio, in questo funesto caso, di un paio di centinaia di milioni di morti.

Vediamo di capirci: questa NON è una esercitazione, non è uno scherzo. Ci sono discrete probabilità che succeda. Discrete vuol dire che la crescita esponenziale potrebbe rallentare, o continuare, anche se è più probabile che si oscilli tra valori altalenanti. Nessuno le può calcolare, ma non parliamo di probabilità infinitesime, da planetoide impazzito o liberista rinsavito.

Lo scenario epidemiologico più ragionevole e’quello di una classica influenza, ma circa 500 volte più mortale del normale. Infatti il livello di infettività appare simile o superiore a quello di una influenza. Se le cose stanno così circa metà della popolazione mondiale potrebbe entrare in contatto con il virus. Circa 300-100 milioni di persone ne potrebbero morire. Non sappiamo quanti saranno i morti scatenati dal caos e dall’arresto del sistema produttivo. Il problema infatti non è tanto la pandemia ma il panico che potrebbe scatenare. E’ quello il vero rischio sistemico. Tra carestie, disordini, sommosse, saccheggi, potrebbe fare perfino più morti.
Tutto questo si può sviluppare in tempi rapidissimi, a causa dell’esponenzialità del fenomeno. In poche settimane a partire da oggi.

Certamente avremo le idee chiare, per il bene o per il male, fra una settimana, dieci giorni, al massimo.

Ma a quel punto non è improbabile che ci siano già scaffali del supermarket vuoti e file ai distributori di carburante. E non solo in Cina.

Conviene prepararsi in anticipo. Anche perché almeno e’una crisi che durerà circa un paio di mesi. Dopo chi c’è bene e chi non c’è amen. Non dico che tutto tornerà come prima, nel caso. E’ impossibile che succeda. Ma il panico sarà scemato e si potrà cominciare a fare la conta dei danni ed a pensare ad un mondo diverso, cosa che faremmo bene a fare a prescindere.

Volete fare i prepper e muovervi d’anticipo?  Per un paio di mesi ci vogliono alcune decine di kg di generi alimentari ( farina pasta conserve e legumi prima di tutto) e scorte di antipiretici ed antibiotici( infezioni opportunistiche). Anche tenere i serbatoi dei veicoli pieni a tappo non è una cattiva idea. Riesumate le vostre tende ed i vostri zaini e controllate che funzionino. Riesumate un paio di scarponi buoni, un sacco a pelo, l’occorrente per fare un fuoco… mettete da parte vestiti adatti alla sopravvivenza all’ aperto, in un pacchetto compatto e che siano di facile gestione ( lavaggio ed asciugatura facili e rapidi). rileggetevi il decamerone. Non è la prima volta che si affronta una pandemia e non sarà l’ultima. L’opzione più sicura è allontanarsi dai luoghi affollati in attesa degli eventi. Tenetevi un manuale di sopravvivenza a portata di mano. Insegna tante cose utili e come farle con quel che si trova. Siate in forma. Potreste dover camminare, per parecchi km…

Ed ora svegliatevi! Stavo scherzando, ehhhhh…

Forse.

Yo, yo, 36 miliardi…ed una bottiglia di rhum

esplosione razzo antaresI crack delle varie banche succedutesi negli ultimi tre o quattro anni in quello che, a dispetto di tutto e di tutti e sopratutto del ridicolo, si continua a dichiarare un sistema bancario solido hanno generato miliardi di perdite. Miliardi di NPL, Non Performing Loans, ovvero prestiti ed affidi vari in sofferenza profonda. 36 miliardi di perdite. PER ORA.

Queste perdite sono state coperte, finora, dal fondo di garanzia interbancario, dal altri istituti di credito, dai soci ( rifinanziando gli istituti), e, sopratutto dallo Stato cioè da tutti noi.

Da banca Etruria a Carige, poche migliaia di prestiti ultramilionari hanno messo in crisi istituti  con storie secolari e i risparmi di milioni di Italiani, impoverendo intere province, da Siena ad Arezzo, da Vicenza a Genova a Parma…

A me questa sigla ricorda da vicino, nel suo “understatement” di stampo anglosassone,  il cosidetto RUD, Rapid Unscheduled Disassembly, ovvero questo genere di fenomeni qui.

In pratica: sono soldi persi. Tanti soldi persi. Sufficienti a portare al collasso gli istituti.

Ovviamente sono soldi persi per le banca ed i suoi correntisti ma non per chi li ha ricevuti… ovviamente risulta che i due terzi di questi crediti in sofferenza sono riferibili ad imprese ed ovvimente si tratta per la maggior parte di affidi multimilionari.

Se ci pensate, un mondo alla rovescia. In teoria infatti, ad affidi più corposi e proporzionalmente rischiosi si dovrebbe ottemperare con garanzie e tutele maggiori.  Nel mondo normale di noi comuni mortali, le cose vanno così. Ma nel mondo felpato dell’alta finanza, nel mondo dorato delle grandi opere e dei grandi investimenti, i rendimenti previsti sono mirabolanti, le garanzie non sono patrimoniali ma “personali” etc etc. in sostanza: ci si basa sui consueti rapporti personali tra “stakeoholders” e dirigenze bancarie, e su convenienze che spesso vanno al di la del visibile e dicibile.

Il punto è che queste cifre NON SONO NIENTE. Che queste banche sono solo il canarino nella miniera.

Il totale dei crediti deteriorati, in sofferenza, inadempienti, scaduti in Italia è di ALMENO 349 miliardi, certifica la Banca d’Italia. nel 2017.

Nel 2019 è salito a 379 miliardi.

Una cifra enorme. Al di la delle generiche rassicurazioni della banca d’Italia, resta il fatto che oltre la metà dei crediti deteriorati non verranno restituiti, la banca d’Italia stima il 52%, con % di insolvenza crescenti per le altre categorie.

Ma quanto vale in rapporto al totale dei depositi, ovvero al totale della liquidità presente nel nostro paese non circolante, ovvero, ancora più in pratica, dei risparmi degli italiani?

Questo articolo stimava a fine Agosto  2019 1560 miliardi di euro di raccolta. Cioè di risparmi detenuti dalle banche.

Di cui un quarto, a quanto pare, sono stati affidati incautamente.

Se tenete conto che le banche prestano per guadagnare e far funzionare la baracca ( notevole quanto necessaria semplificazione, vi sono altre forme di investimento, ovviamente i buoni del tesoro le partecipazioni azionarie…) e se tenete conto del tasso medio di interesse a cui prestano, capite che anche solo pochi per cento di crediti deteriorati può mandare in crisi qualunque istituto.

Teniamo conto che i crediti deteriorarti vengono venduti in perdita ad istituti specializzati nella loro restituzione ( con le cattive, solitamente).

Teniamo conto che lo Stato è intervenuto ed interverrà per sostenere le situazioni più critiche. resta il fatto che almeno metà di questi crediti a rischio non verrà mai restituito.  Centinaia di miliardi di euro di piccoli e grandi risparmiatori devoluti sull’altare della crescita ad ogni costo, delle speculazioni sempre più forzate, di indicibili convenienze e convivenze personali.

In pochi anni si è volatilizzato dal 25 al 15% dei risparmi degli italiani, senza particolari benefici per l’economia. Anzi.

Come sapete esiste il fondo interbancario di garanzia, che garantisce i conti correnti dei risparmiatori.

Come NON sapete, questo fondo bancario ha in cassa pochi miliardi, quando va bene ed è a malapena in grado di salvare i conti correnti di UNA banca in crisi. Non troppo grossa.

La contribuzione Obbligatoria ( per le banche,  banco posta non ha aderito) è dello 0.8 per cento all’anno rispetto alla cifra massima garantita per conto ( circa 100.000 euro). Quindi DOVREBBE essere una dozzina di miliardi all’anno, ma, di fatto è molto meno. Attualmente c’era circa un miliardo e mezzo, secondo l’ultimo rapporto disponibile, fine 2018.

Visto la necessità di coprire i guai ed i default del 2019, è probabile che si stia raschiando il fondo.

In sostanza, anche in caso del fallimento di UNA banca, ci si fa poco.

Come disse il suo Presidente in occasione del crack di Banca Etruria, non bastano neanche in quel caso.

Certo, il sistema bancario mondiale, a guardarlo dal pianeta accanto, è messo ancora peggio di quello italiano.

Vi sono vari istituti ENORMI che potrebbero naufragare da un momento all’altro. Ragionevolmente qualcuno lo farà e, ricordiamoci della crisi dei mutui subprime, non conosciamo la risposta sistemica a questi crack. una cosa però dovremmo capire: che, via via che le prospettive di una crescita infinita evaporano, evaporano anche le possibilità di ripagare i debiti.

Solo la crescita consentirebbe di tenere su lo schema Ponzi a a scala planetaria. E solo per pochi anni, fino a che esisteranno beni da porre a garanzia di nuovi debiti che non siano già impegnati in quelli precedenti.

Ricordiamoci che dall’esistenza di crediti e di debiti dipende l’esistenza del denaro.

Solo una bottiglia di rhum, scolata in un fiato, potrebbe convincerci che il gioco può continuare per molto.