Come si uccide un paese? Mettiamola così: ci si inventa, all’improvviso che la credibilità del debito pubblico di quel paese è pessima, si sottopone ad una cura micidiale che si chiama shock economy e si macella. Poi ci si mangiano i pezzi ancora sanguinolenti. Certo: il paese medesimo si è fatto condurre piuttosto docilmente al macello, fidando nel suo pastore che invece si era già messo d’accordo con il carnefice. Comunque cambia poco: Il nostro paese nella sua sgarrupatezza non era, dal punto di vista del pil, messo significativamente peggio della pur sgarrupatissima inghilterra (linea in rosso) o della Francia. Ma era ricattabile e contendibile. L’Europa (rectius: le banche degli altri…) NON voleva la nostra salvezza. Semplicemente voleva rientrare, con le cattive, della sua esposizione nei confronti del nostro paese. Ottenuto questo, peggio per noi.
Una domandina: vogliamo continuare cosi o decidiamo che forse è il caso di denunciare i lacchezzi altrui, e specialmente i lacchezzi di chi con fiero cipiglio , ha imposto a noi cicale di darci una regolata? ma sono tutte cose dette e stradette, note e stranote. Non vi farò certo qui su Crisis il riassunto del bi e del ba. Per quello se volete, c’e’ Bagnai. Oppure Gavronsky… Volevo solo farvi fare una autonoma e rapida riflessione sula base di questo grafico. Un disegnino vale più di mille parole. Forse è per quello che nelle caverne si facevano tanti disegnini….In goni caso al prossimo che viene a parlare di spending review un bel STIKA!! ci sta tutto…
Gnam, burp e stanno ancora addentando…