Potreste averlo letto, in qualche forma:
- il fotovoltaico consuma più energia di quanta ne produca ( bufala scaduta, non si azzarda più nessuno)
- il fotovoltaico ha consumato più energia di quanta ne abbia prodotta ( bufala più sottile, prossima scadenza, di moda fino ad alcuni anni fa, cfr. ad esempio, questo link, che si basava su una crescita stellare della produzione mondiale e su dati di stima ultravecchi per i costi energetici di produzione).
- Ci vogliono anni di tempo perché un pannello, specie se prodotto in Cina, ripaghi il debito energetico ed ambientale ( CO2 emessa, etc etc) contratto per costruirlo. Ecco QUESTA è anch’essa una bufala, purtroppo fatta propria anche da qualche ambientalista e climatologo insospettabile. Come tale meritevole di un approfondimento e sbufalamento adeguato.
Come stanno Le cose, DAVVERO? Intanto il calcolo dell’EROEI, ovvero dell’Energia prodotta in rapporto a quella investita per produrla, per una data fonte di energia è una questione complessa, che dipende dagli assunti che si fanno e da quanto si allarga l’orizzonte temporale e lo scenario all’interno del quale si considerano i flussi energetici. Vale, ad esempio, l’energia consumata nelle guerre per il petrolio, quando si calcola l’EROEI di un barile? E il costo energetico degli ingorghi? e il carburante consumato dalle petroliere? Capite bene che, allargando il cerchio a sufficienza, si può provare tutto d il contrario di tutto.
Fortunatamente, per il fotovoltaico, la cosa è relativamente più semplice. Perché un pannello è composto di relativamente poche parti e di queste ancora meno sono quelle significative per il calcolo del suo costo energetico.
Compito quindi per la lavandaia, che indossato un grembiulino pulito e la cuffietta, si mette all’opera.
Intanto un pannello fotovoltaico da cosa è costituito?
Limitiamoci ai più diffusi, basati sul silicio.
Un pannello, potrete vederlo, tra i tanti possibili, a questo interessante link, punto 8 (che tra l’altro chiarisce un’altra questione spesso sollevata, quella del riciclo dei pannelli a fine vita) è costituito da
-vetro
-silicio
-alluminio
-rame
-plastiche
Nel dettaglio, tratto dal documento citato e riferito ad un pannello in silicio 220 Wp ( attualmente un pannello del genere è da 250-270 Wp) su 18 kg di peso del modulo abbiamo:
1,76 kg alluminio
14,41 kg di vetro
0,85 kg di silicio
0,77 kg di plastiche ( tedlar)
70 grammi di cavo di rame.
altri materiali:
140 grammi.
Fino a qualche anno fa produrre il silicio era una cosa rognosa ed energeticamente dispendiosa, centinaia di kWh per ogni kg di silicio . Il progresso della tecnica, unito al fatto che per il silicio da utilizzare nei pannelli non è necessaria una purezza spinta, al contrario di quello per l’elettronica, ha portato a ridurre moltissimo questi consumi. Ecco perché gli studi fatti su dati vecchi anche solo di pochi anni, sono irrimediabilmente superati dalla realtà
Cominciamo quindi dal silicio: molti testi che calcolano un EROEI tra 7 e 10per il fotovoltaico”classico” policristalino, riportano un valore superiore a 100 kWh/kg di silicio. Non è più così. Visto che il processo usato è stato ampiamente commercializzato dalla Siemens, ecco i valori ATTUALI per produrre il silicio con i nuovi processi, per un reattore siemens. 45 kWh/kg
E il vetro? da poco più 6 a 3 kWh/kg ( se di recupero)
E l’alluminio? circa 13 kWh/kg (6 se di recupero)
E il rame? Circa 13 kWh/kg
E le plastiche? valori variabili ma intorno a 6kWh/kg
Trascuriamo gli altri materiali, in quanto non specificati ( comunque pochi etti)
QUINDI: per produrre un pannello da 220 Wp ci vogliono circa
86 kWh per il vetro
38 kWh per il silicio
23 kWh per l’alluminio
5 kWh per le plastiche
1 kWh per il rame
1 kWh per gli altri materiali ( valore medio dei materiali sopracitati con esclusione del silicio)
Totale?
154 kWh.
In un anno un pannello da 220 Wp, alla latitudine dove abita la lavandaia di Via dell’Oche, nel clima italico, immetterà in rete circa 1300 volte la sua potenza di targa. ovvero 1300*0.220= 286 kWh.
286 kWh !!!
( continua)