Un paio di giorni fa Benjamin Netanyahu e’andato in tv, a spiegare i prossimi passi di Israele a Gaza. Parlava di corridoi umanitari etc etc. In pratica forniva, ormai lo sappiamo, le premesse di nuovi massacri grazie a nuove scuse ( i terroristi si nascondono bla bla bla)Bene ricordare, nel merito, una cosa elementare: perfino nell’ atroce secondo conflitto mondiale, ospedali scuole e luoghi di rifugio non sono stati MAI obbiettivi voluti e dichiarati.
A prescindere dal fatto che la popolazione fosse”complice” o che questi luoghi potessero nascondere qualche combattente. Lo imponeva e lo impone la convenzione di Ginevra che stabilisce regole e limiti anche nei conflitti. Non che non siano stati coinvolti, ma non volontariamente, non scientemente.
Non è roba da poco: chi non la rispetta, la Convenzione, è ufficialmente un criminale di guerra e se il non rispetto e’ teorizzato e fomentato è ufficialmente un genocida.Niente, nemmeno la analoga ferocia dei propri avversari, giustifica certe azioni. Ma non divaghiamo: il punto essenziale, che definisce l’attuale governo israeliano come genocida è la cartina.
È incredibile ma praticamente tutti i nostri media hanno taciuto, oppure, peggio, non si sono accorti, sullo squadernamento esplicito della soluzione finale.Non la chiamo così a cuor leggero: e’ implicita ( dovrei dire: esplicita) nella cartina stessa. Notizia data in apertura dei principali telegiornali con il commentatore di turno che espone il Benjamin-pensiero e niente dice sulla cartina stessa. Sulla certezza, esplicata in mondovisione, di cosa vuole, oggi, Israele.
A questo punto siete curiosi, ma io spero che, come me, un sussulto, un fremito, un turbamento, abbia per un attimo agitato il sereno tran tran della vostra cena. A me, personalmente, ha mandato di traverso un canederlo.
Eccola la foto:la vedete in apertura di questo post.
Non devo aggiungere altro, spero.
La soluzione del conflitto israeliano palestinese? Questo è il punto di vista dell’attuale governo israeliano. Per ottenerlo, nessuna pace è possibile, nessun accordo e’ plausibile.
Per ottenerlo vi sono solo due possibili mezzi: genocidio e pulizia etnica.
Con tutta evidenza, nell’impossibilità pratica ( non morale!!!) del primo, sappiamo dalle esperienze pregresse che ci va tempo soldi spazio ed organizzazione per sterminare un intero popolo, Israele punta al secondo. Non sto interpretando nulla.
Non sto estrapolando nulla.
Non sto accusando nessuno.
Sto descrivendo.
Quella che espone Benjamin Netanyahu non è una minaccia.
Non è una vendetta.
È come vede le cose.
Il punto è che è come vedono le cose TUTTI, da quelle parti. Sanno tutti che QUESTO, non altro è il modo di intendee la questoine dell’attuale governo Israeliano.
In questo contesto non vi è pace possibile, non vi è accordo possibile, non vi è esito possibile.
L’happy end, nella storia, esiste solo perché la storia la raccontano i vincitori.
Qui nemmeno quello è dato. Perché vincitori non possono esserci.
Ricordatevi di questa cartina, nelle prossime settimane e mesi, quando sentirete parlare di accordi e proposte. Quando in ordine sparso e scarso vedrete un presidente a caso parlare di soluzioni al conflitto Israele-palestinese.
La soluzione di Israele e’ quella di questa cartina.
Non è sempre stato così. Come un vaso, prima di cadere a terra ed andare in mille pezzi, era sul tavolo, tutto intero. Ma ora è così ed esperienza e seconda legge della termodinamica dicono che il vaso non tornerà tutto intero sul tavolo. Si, sto proprio parlando di Pandora e del SUO vaso.